Tutti gli uomini, generalmente dopo i 60 anni , ma talora già a 40-50 anni, cominciano a lamentare disturbi della minzione legati alle varie malattie prostatiche. Talora è solo una infiammazione prostatica, talora invece è il classico ingrossamento benigno della prostata, raramente un tumore maligno a carico di questo organo.I disturbi accusati dal paziente nella infiammazione sono il bruciore acuto, molto doloroso durante la minzione, che avviene in modo molto frequente di giorno e di notte, e talora accompagnato da febbre alta con brividi o sangue visibile nelle urine.
Nelle infezioni acute, la cura mirata antibiotica e antinfiammatoria, permette la risoluzione della patologia in pochi giorni o poche settimane.
Nell’ingrossamento benigno prostatico invece, generalmente il paziente lamenta un aumento della frequenza delle minzioni di notte e di giorno, con getto debole, talora faticoso: talvolta lo stimolo è improvviso, urgente, mettendo in imbarazzo il paziente se non ha nelle vicinanze la possibilità di mingere; quando ad esempio è in auto o in strada.
Nell’ingrossamento benigno prostatico, la cura è anzitutto con farmaci da assumere per bocca che agiscono su due punti diversi: riduzione del volume della prostata, più facilesvuotamento della vescica; qualora però le cure farmacologiche
fossero insufficienti, lo specialista urologo consiglierà la curachirurgica, che oggigiorno, anche se la prostata è estremamente grossa e di peso superiore ai 100 grammi, può essere sempre effettuata per via naturale endoscopica con
tecniche mini invasive, evitando totalmente la chirurgia a “cielo aperto”, cioè con taglio chirurgico, che oltre ad essere più dolorosa, comporta un ricovero più lungo e non è scevra di rischi embolici importanti (si consiglia la lettura dei capitoli inerenti resettori monopolari e bipolari – TURIS-P e TUR-P).
Il tumore prostatico invece, non comporta nelle fasi iniziali, alcun disturbo nella minzione, per cui solo un esame urologico con esplorazione rettale, associato al dosaggio nel sangue del PSA totale e libero, certamente consigliabile ogni anno a partiredai 50 anni di età, può permettere una diagnosi precoce e garantire una chirurgia radicale con guarigioni nel 98-99% dei casi se il tumore è localizzato.