Prof. Alberto Roggia

Sangue nelle urine o ematuria:
Quali cause? Cosa fare?

 

La presenza di sangue nelle urine è chiamata EMATURIA e può essere solo microscopica ,cioè non visibile da parte del paziente,e pertanto riscontrabile esclusivamente ad un esame delle urine, mentre altre volte è ematuria macroscopica cioè evidenziabile immediatamente dal paziente che riferisce urine rosso-vivo oppure scure come “coca-cola”,associate talora a coaguli. L'ematuria può colpire pazienti di ogni età, anche bambini ( in tal caso è generalmente di tipo solo microscopico) ,ma generalmente la ematuria “visibile ad occhio nudo” ,cioè macroscopica ,colpisce le fasce di età adulta, non risparmiando i giovani.

Talora la ematuria non è accompagnata da alcun disturbo clinico da parte del paziente ,ma è solo riscontro occasionale attraverso un comune esame delle urine. Altre volte invece la presenza di sangue nelle urine si associa a importanti disturbi clinici che possono insorgere anche improvvisamente nel giro di pochi minuti o ore:febbre improvvisa cosiddetta esplosiva, con brividi associata ad intensi bruciori durante la minzione che diventa estremamente frequente (anche ogni 10-20 minuti) e colorata visivamente di sangue rosso-vivo o scuro. Intenso il senso di spasmi vescicali ,con dolenzia nella parte bassa addominale sopra il pube, oppure nella zona perineale maschile sotto lo scroto,o nella zona uretro-vaginale nella donna.
L’ematuria NON è una “malattia” ma solo un “sintomo” o “segnale”, peraltro molto importante, che va sempre segnalato al Medico di famiglia o allo Urologo specialista che valuteranno il caso clinico specifico ricercando la causa di tale sangue: ciò sta ad indicare che andranno curate le patologie che si sono manifestate con sangue nelle urine. Moltissime le patologie a carico del rene, uretere, vescica, prostata che possono condizionare episodi di ematuria: calcolosi renale-ureterale, traumi renali, calcolosi vescicale, ingrossamento benigno prostatico, tumori a carico del rene, farmaci ad azione anticoagulante-antiaggregante, radioterapia sul piccolo bacino, tumori prostatici, ecc....
Nei giovani la ematuria può insorgere dopo una intensa attività sportiva (pallone, tennis...) oppure a causa di infiammazioni acute alla prostata, o per traumi (incidenti stradali in primis), o per calcoli ureterali in fase espulsiva, mentre negli adulti le cause più frequenti sono la calcolosi, le malattie benigne-maligne della prostata, i tumori renali ma soprattutto a carico della vescica, i processi infiammatori a carico del rene (pionefrosi, pielonefrite), della vescica (soprattutto cistiti nel sesso femminile) e della prostata (prostatiti acute).
Il Medico di Famiglia e l'Urologo specialista valuteranno, caso per caso, l'iter diagnostico più razionale per identificare la patologia di base, instaurando contemporaneamente la terapia indicata per combattere anzitutto il dolore, l’eventuale febbre elevata con brividi, lo spasmo vescicale, le coliche renali o ureterali. Non esiste un protocollo schematico da seguire in tale percorso diagnostico, per cui il Medico sulla base dell'esame clinico del paziente proporrà gli accertamenti più idonei allo specifico caso, che possono spaziare dall'esame delle urine all’urinocoltura con antibiogramma, alla ricerca di cellule neoplastiche sulle urine, alla visita specialistica urologica, alla ecografia dello apparato urinario . In seconda istanza, su indicazione dello Specialista Urologo, possono essere presi in considerazione accertamenti più approfonditi: urografia, ecografia transrettale, cistoscopia, TAC con mezzo di contrasto, RMN, ecc.
In alcuni casi l’ematuria, appunto in quanto “segnale” di presunta importante patologia richiede ricovero urgente in ambiente ospedaliero: esempi tipici sono il trauma renale da incidente stradale, la pielonefrite acuta con iperpiressia, la pionefrosi, l'ascesso prostatico, una acuta anemizzazione da ematuria in atto.
Molto frequentemente si osserva nei pazienti con ingrossamento benigno della prostata uno o più episodi di ematuria,magari associati a bruciore minzionale e febbre, a cui fa seguito un blocco totale della minzione, con forte ed ingravescente dolore nella parte bassa dell'addome: si tratta di ritenzione completa, acutamente insorta, delle urine per cui la vescica aumenta nettamente di volume nel giro di poche ore con dolore sempre più intenso e senza alcuna possibilità, da parte del paziente, di svuotare spontaneamente la vescica che assume rapidamente le dimensioni di un utero al nono mese di gravidanza, contenendo anche 2-3 litri di urina!!! In tali casi l'unico provvedimento terapeutico, peraltro di urgenza, è il posizionamento immediato, da parte del Medico, di un catetere vescicale che porterà immediato sollievo al paziente.