Prof. Alberto Roggia

CIBO E SESSO

 Venere in cucina, compresi i cibi afrodisiaci : mito e realtà

Come afferma Willy Pasini, docente all' Università di Ginevra, occorre decodificare i significati nascosti , psicologici e sociali della relazione tra cibo e sessualità esplorando le radici complesse, e ancora in parte ignote, tra cibo , sesso, ed alcune variabili come la seduzione, il piacere , l'intimità , l'amore , la identità , la socializzazione e la salute.


A tavola ...con la storia : Cleopatra VII , ultima regina della dinastia tolemaica in Egitto , utlizzava i suoi famosi luculliani banchetti per sedurre Marco Antonio, generale e politico romano che si era guadagnato fama combattendo accanto a Giulio Cesare . Due personaggi , Cleopatra e Antonio, affascinanti, influenti e carismatici della loro epoca che occupano un posto di rilievo nella memoria collettiva quali iconici protagonisti della incarnazione di una passione travolgente e poi tragica , nata da un delizioso banchetto e festa sontuosa a Tarso, di sera, sulla nave di Cleopatra che si è presentata come la reincarnazione di Iside , la dea egiziana della magia e fertilità. Giacomo Casanova preferiva una dieta ricca a base di storione, cacciagione , tartufi e vini di Sassonia.

La coppia ed il cibo : ci sono rapporti di coppia nati da una affinità alimentare in cui solo in un secondo tempo si raggiunge l'accordo erotico e la intimità degli affetti , metre in altri casi la buona tavola è solo una tappa nel processo di seduzione.

La tavola sembrerebbe il luogo dove , più che altrove, si anticipano le gioie dell' erotismo a venire. In Gabriele D'Annunzio, ne “il piacere”, il cibo appare come l'anticamera del sesso e dell'erotismo, e questo a sua volta è subordinato alla raffinatezza dell'ambiente.

Proprietà del vino : il vino fa parte della storia della umanità e assolve chiare funzioni psicologiche , ricordando come Saffo lo giudicava quale antidoto per la malinconia, e Umberto Saba come antidoto alla vita così amara , mentre per Charles Baudelaire il vino creando uno stato di euforia, di controllata follia, di evasione è tanto utile alle attività creative. Celebre il valzer di J. Strauss Jr. , in opera 333, “Vino, donne e canto”, valzer che fin dal titolo evoca lo spensierato edonismo della Vienna ottocentesca. Ovidio nei suoi “Ars amandi” e “Remedia amoris” parla delle virtù afrodisiache del vino, suggerendo all'uomo di ricorrere al vino per sedurre ,mentre alla donna di largheggiare nel bere, ma purchè senza eccessi, mentre il poeta quattrocentesco Burchiello nel sonetto La miglior cura afferma “ seguir Venere e Bacco t'ingenia..” e Giuseppe Verdi nella Traviata “libiamo nei lieti calici che la bellezza infiora e la fuggevol ora si inebri a volontà “.

Re Luigi XV beveva lo champagne in una coppa fabbricata apposta sul modello dei seni di Madame de Pompadour. Interessante ricordare che Luigi XV , instancabile tombeur de femmes, affidò il governo ai suoi ministri , per dedicarsi alla cortigiane nobildonne alla corte di Versailles, ma poi , a sorpresa, preferì rivolgere la attenzione verso una donna borghese , già sposata, assegnandole il titolo di Marchesa di Pompadour, la quale , sentendosi frigida, utilizzava ogni tipo di afrodisiaco e adottava una dieta a base di tartufi, zuppa di sedano e ciaccolato alla vaniglia , peraltro senza sensibili risultati.

Che dire dei cibi “afrodisiaci” ? Il terzo millennio è nato all'insegna dell'eros esasperatamente farmacodipendente e di un fallocentrismo altamente sofisticato e tecnologico con orgasmi garantiti , e fallo prontamente in erezione come il Dio Min o le statuette Atzeche mediante il supporto delle più svariate pillole , le iniezioni di “propellenti idraulici “rappresentati dalle prostaglandine iniettate nel corpo cavernoso del pene , a cui hanno fatto successivamente seguito le onde urto a bassa intensità, il plasma ricco di pastrine, le terapie di rigenerazione del pene con cellule staminali, ma la validità dell'afrodisiaco, sia pure come placebo, persiste tutt'oggi sia pure in una piccola fetta della popolazione . Afrodisiaci oramai “storici” sono il corno di rinoceronte, i testicoli di cigno, le lingue d'oca , i testicoli di gallo,la mosca spagnola cantaride, il pene di toro o di tigre, aglio cannella, frutti di mare. Interessante conoscere che su certi cibi vengono traferite determinate aspettative afrodisiache solamente per il loro aspetto antropomorfico : così ad esempio le ostriche ed il peperoncino , per la loro “somiglianza” il primo con gli organi sessuali femminile ed il secondo con il sesso maschile . Legati alla simbologia femminile sono , oltre che le ostriche , anche fichi e caviale in quanto agglomerato di uova , mentre di forma fallica sono soprattutto carote, banane, cetrioli , asparagi e anche le anguille.

Il fattore psicologico è sempre in atto e gioca un importante ruolo : basti pensare ad una deliziosa cenetta al lume di candela in un contesto favorevole , week-end o ferie, con ridotti fattori di stress, sonno qualitativamente ottimale, buon vino in quantità tale da allentare i freni inibitori, non dimenticando mai il grandissimo rilevante ruolo dei sentimenti , della fantasia e della immaginazione . D'altra parte il filosofo Seneca affermava “ vi offrirò un filtro senza pozioni, senza erbe , senza alcuna magia o stregoneria : se desiderate essere amati, amate !”.

Quando il cibo può invece comportare un rapporto “difficile “ con la sessualità : in caso obesità, soprattutto se accompagnata da bulimia e legata ad una alimentazione ipercalorica, anche qualitativamente scorretta e non compensata da attività fisica, con elevato indice di massa corporea e circonferenza-vita oltre la norma , ricca soprattutto di grassi saturi , come in salumi , carne rossa, formaggi e cibi processati, inoltre la sindrome metabolica , l' eccesso di vino ed alcolici in genere , ed.... il troppo spesso fumo di sigaretta .

 

 

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