Prof. Alberto Roggia

Ipertrofia prostatica benigna o ingrossamento benigno della prostata : quando va curata e con quali terapie farmacologiche .

I disturbi possono insorgere già dopo i 40-50 anni : lo specialista urologo valuterà  se e quando  sia necessario iniziare con le cure farmacologiche  .

 Dove è situata  la prostata e a cosa serve ?

La prostata è una ghiandola che si trova immediatamente sotto la vescica e che circonda il canale dell'uretra , anzi per precisione il primo tratto di tale canale passa attraverso la prostata stessa come in un tunnel, tanto che si chiama appunto uretra prostatica . La prostata ha importantissime funzioni, sia in ambito della formazione del liquido spermatico e della sua eiaculazione durante l'attività sessuale , sia  nello svuotamento  della vescica verso l'esterno durante l'atto minzionale .  Da ciò è facile immaginare come un ingrossamento della prostata possa comportare un restringimento di tale canale uretrale con ovvi disturbi nella emissione delle urine .

 Quando la prostata aumenta di volume e quando comporta disturbi al paziente ?

Anzitutto ogni processo infiammatorio , soprattutto se acuto , e che colpisce spesso anche pazienti in età giovanile di 20-30 anni,  comporta una congestione e quindi un aumento del volume sia pure transitorio della  ghiandola prostatica e pertanto una variazione della minzione , che si manifesta come aumento importante della frequenza della minzioni , magari ogni 30-60 minuti o anche più frequentemente, e pure minzioni urgenti-impellenti ,   che spesse volte sono pure dolorose  con sensazione di sgradevole bruciore , talora anche con sangue visibile e febbre.  Tale ingrossamento protatico è però totalmente reversibile non appena  l'infiammazione scompare dopo adeguate cure farmacologiche.
Invece , dopo i 40-50 anni, la prostata tende sempre ad ingrossarsi , sia pure senza alcuna infiammazione , e ciò può determinare già in molti casi la comparsa di precoci disturbi della minzione per la ostruzione del canale uretrale.

 Perchè in alcuni casi il paziente ha disturbi alla emissione di urina mentre altre volte ciò non si manifesta?   E'  in relazione  al volume dell'ingrossamento  o  altri fattori  ?

Si possono avere situazioni di prostate molto ingrossate , del peso anche di 70-130 grammi , che consentono alla vescica di svuotarsi completamente e con discreta facilità, non comportando particolari  disturbi al paziente che  non ha la necessità di mingere durante la notte mentre durante il giorno c'è un intervallo tra una minzione e la successiva di ben 3-5 ore , e pertanto una situazione normale.
Altre volte invece prostate anche relativamente piccole per la età del paziente , esempio di  soli 15-20 grammi , determinano elevata frequenza minzionale durante la notte per cui il paziente deve alzarsi ben 2-3 volte ma pure anche 4-5 volte con evidente danno alla qualità del sonno che non è più ristoratore . Anche di giorno la frequenza  delle minzioni è decisamente elevata .Tutto si spiega ricordando che il primo tratto del canale di emissione della urina, che viene emessa dalla vescica, è costituito appunto dalla prostata che circonda tale canale, per cui se una prostata cresce ,sia pure in modo elevato , e quindi anche di 70-130 grammi,  ma l'aumento di volume  è verso le parte esterna della prostata stessa ,  ecco che ciò non determina la ostruzione o restringimento del canale della urina e quindi non insorgono disturbi della minzione.  All'opposto  una prostata, anche piccola , e quini di 15-20 grammi,  la cui crescita avvenga però essenzialmente verso la parte interna verrà  a determinare  molto precocemente il restringimento del canale uretrale prostatico :  da ciò la insorgenza di aumento notevole e progressivo della frequenza della minzioni che avvengono  con getto decisamente debole , talora anche con tale urgenza che disturba la qualità di vita del paziente.   E' altrettanto evidente che il più delle volte l'ingrossamento  progressivo  di volume e peso della prostata avvenga sia verso lo esterno sia pure e  contemporaneamente  anche verso l'interno del canale uretrale , per cui i disturbi alla minzione saranno  inevitabili.  Pertanto  in linea di massima le dimensioni e pertanto il peso della prostata ,che si misurano correttamente con la ecografia transrettale, non sono correlate con la entità dei disturbi accusati dal paziente.

  Quindi prostata grossa non vuol dire che richiederà  necessariamente cure farmacologiche o addirittura l'intervento chirurgico , come si sente spesso dire  da uomini molto allarmati e preoccupati ?  Occorrono sempre le cure  con medicine ?

Lo specialista urologo deve prendere in considerazione vari elementi per decidere se sono consigliabili cure con farmaci . Anzitutto la valutazione , consigliata ogni 12 mesi in tutti i soggetti dopo i 50 anni di età , del PSA totale/libero/ratio e quanto viene rilevato dalla indispensabile esplorazione rettale: ciò anzitutto anche per escludere la sempre possibile presenza di  tumore prostatico che generalmente , e di per sé , non comporta alcun disturbo al paziente ma che può essere presente anche in pazienti con ipertrofia prostatica benigna. Quindi lo specialista potrà consigliare una ecografia di reni e vescica con particolare attenzione alla valutazione delle pareti vescicale (se  ispessite o irregolari o con  diverticoli ) e del residuo di urina in vescica misurato immediatamente dopo la minzione , che andrà correlato con la flussimetria.  E' evidente che in caso di sospetta presenza di tumore la biopsia sarà tassativamente necessaria prima di valutare la cura della ipertrofia prostatica benigna. In linea di massima,  ,anche se non si può generalizzare perchè ogni caso clinico necessita di attenzione particolare, si prende in considerazione le cure con farmaci quando sussistono i seguenti dati:   getto minzionale debole, eccessiva frequenza delle minzioni di notte e giorno con associata magari ad urgenza, residuo di urina dopo la minzione, flussimetria particolarmente ridotta, vescica con pareti nettamente ispessite/irregolari o addirittura con diverticoli .   Se non ci sono tale elementi,   non occorre alcuna cura  farmacologica,   ma sono sempre consigliabili  controlli  specialistici urologici ogni anno.    In un prossimo articolo indicherò quando invece si rende necessario l'intervento chirurgico e  quali tecniche operatorie sono oggi utilizzate.

 Quali medicine si utilizzano per curare una prostata ingrossata  ?

 Si utilizzano generalmente due categorie di farmaci:  alcuni farmaci  , detti alfa-litici (esempio silidosina, tamsulosina,  alfuzosina ,ecc...) servono per ridurre le “resistenze “ nel canale uretrale e nel collo delle vescica per cui la vescica si svuota più facilmente ed il paziente se ne accorge immediatamente in quanto il getto della minzione è più forte e valido,  mentre il numero delle minzioni notturne diminuisce sensibilmente .  A ciò si possono associare , mentre altre volte vengono prescritti anche isolatamente , farmaci (esempio finasteride, dutasteride)   che consentono una riduzione del 20 % del volume globale della prostata  e ne rallentano la crescita progressiva , ma che possono comportare facilmente un deficit della erezione e ciò ne limita notevolmente l'utilizzo nei pazienti che hanno una valida attività sessuale.

In altro articolo il lettore troverà le indicazioni alla chirurgia nella ipertrofia prostatica benigna:

ingrossamento benigno della prostata :  quando occorre operare e con quale tecnica chirurgica

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