Prof. Alberto Roggia

Infezioni urinarie nell'adulto e nel bambino

Escherichia coli è un microbo innocuo anzi benefico, oppure un killer pericoloso ? Può determinare infezioni intestinali, ascessi, infezioni delle vie biliari e delle vie urinarie anche gravi, o anche setticemie . Consigli alle mamme per prevenire le vulvovaginiti e cistiti nei piccoli pazienti. Talora altri germi patogeni: proteus, klebsiella, pseudomonas ,enterococco, ecc...

Con il termine di Escherichia Coli si identifica un bacillo o battere o microbo che è “ ospite” abituale e costante dell'intestino umano. Dal punto di vista strettamente scientifico , ricordo che è un germe cosiddetto “gram-negativo “ : il medico danese Hans Christian Joachim Gram ha messo a punto un metodo di colorazione dei microrganismi al fine della identificazione specifica degli stessi. Nei dettagli, il medodo di Gram consiste nel colorare i germi con violetto di genziana, e poi trattarli con iodio ed ioduro di potassio, e quindi effettuare un lavaggio con alcool etilico. I batteri che trattengono, dopo tale trattamento , il forte colore blu del violetto di genziana sono identificati come germi Gram-Positivi , mentri i germi che rimangono incolore sone detti Gram-negativi. L'Escherichia Coli è germe Gram-Negativo.

I batteri del genere Escherichia Coli vivono principalmente all'interno del tubo digerente di vari animali contribuendo alla formazione delle cosiddetta “flora batterica intestinale” o microflora che è fondamentale per il benessere generale dell'organismo. La flora batterica , costituita da almeno 500 diffrenti specie batteriche costituisce una vera e propria utilissima barriera in grado di proteggere l'organismo dall'attacco di germi nocivi , rinforzando nel contempo le difese immunitarie ,favorendo i processi digestivi, e le funzioni intestinali.
Tra l'altro ricordo che è un microbo utile anche dal lato pratico in quanto è utilizzato come test o parametro per la valutazione della qualità delle acque e pertanto il giudizio di acqua potabile o di possibile balneazione in quelle specifiche acque : infatti il reperimento , in laboratorio, di quantità elevate di Escherichia Coli é segno di avvenuta contaminazione delle acque con scarichi fogniari .

Qualora il microrganismo Escherichia Coli colonizza in modo anomalo ed in organi diversi da quelli in cui si trova normalmente presente, oppure quando l'uomo viene a contatto con ceppi batterici tipici della flora batterica di bovini-ovini attraverso ad esempio il consumo di carni poco cotte, si possono generare infezioni anche gravi. ed in esse la patogenicità dell'Escherichia Coli è determinata dalle tossine prodotte. Nell'uomo le infezioni da Escherichia Coli si manifestano frequentemente con diarrea, talvolta accompagnata da feci macchiate di sangue o a disturbi della funzionalità renale. L'Escherichia Coli può determinare infezioni a carico di vari organi , con quadri clinici generalmente “non complicati “, ma non mancano infezioni cosiddette complicate che si manifestano con obiettività clinica seria che richiede ricovero ospedaliero: così nelle meningiti acute, negli ascessi e flemmoni , infezioni delle ferite addominali - inguinali, infezioni delle vie biliari, infezioni delle vie urinarie anche in età neonatale -pediatrica , sepsi e setticemie di elevata gravità che possono , quest'ultime, mettere a rischio la vita del paziente.

Molto frequenti le infezioni urinarie da Escherichia Coli , talora totalmente senza sintomi e talora con disturbi riferiti alle basse vie urinarie, come uretra, vescica , oppure alle vie urinarie cosiddette alte e specificatamente al rene. Ne deriva che il quadro sintomatologico è quanto mai vario, in funzione di vari fattori: età del paziente ( neonato, bambino, persona adulta) , della “carica batterica” cioè della concentrazione riscontrata all'esame colturale dell'urina, ed in relazione all'organo colpito (rene oppure vescica).
Nel lattante o nel bambino la infezione urinaria può manifestarsi in modo del tutto improvviso, cioè a “ciel sereno “, con febbre subito elevata, associata a brividi e talora convulsioni, oppure a gastroenterite con diarrea e disidratazione. La visita medica pediatrica o neonatale è decisamente necessaria per poter instaurare la più precoce strategia terapeutica e gli accertamenti laboratoristici del caso sia sui prelievi ematici che sulle urine.
La urinocoltura è esame estremamente utile per identificare la presenza di germi patogeni , ma pure la loro concentrazione (chiamata “carica”batterica) e la sensibilità di fronte a vari antibiotici che vengono opportunamente testati in laboratorio al fine di fornire indicazioni utilissime al Medico di famiglia o allo Specialista Urologo per impostare la terapia più mirata e corretta. In pratica è considerata vera infezione ( o batteriuria significativa) quando la urinocoltura registra una “carica” superiore a 100.000 colonie , ma occorre molta attenzione nella modalità di raccolta delle urine in quanto se non effettuata sul mitto cosiddetto intermedio – cioè occorre non raccogliere le prime urine del getto minzionale, ma solo quelle successivamente emesse – si può verificare non raramente una “contaminazione” per trasporto involontario nel contenitore sterile di germi presenti sul meato uretrale esterno, o sul glande o sulle piccole labbra nel sesso femminile., e ciò può simulare una infezione urinaria .
A proposito di infezioni in età pediatrica, porto l'attenzione sulle Vulvovaginiti infantili che possono simulare, all'inizio, una semplice infezione urinaria a livello vescicale con sintomatologia cistitica , documentata da urinocoltura positiva spesse volte chiamante in causa l' Escherichia Coli. Esistono vulvovaginiti cosiddette aspecifiche, chiamate pure “irritative”, in quanto la causa iniziale è eminentemente di tipo irritativo e non da microbi (esempio per utilizzo di sostanze detergenti inappropriate, indumenti troppo stretti, contatto con allergeni ec..). La permanenza di tali cause itrritative determina spesse volte uno stato infiammatorio che conduce alla crescita “ non equilibrata “della normale flora batterica , provocando la persistenza della infiammazione: il Vostro Farmacista di Fiducia saprà consigliare al meglio ogni mamma nella scelta dei detergenti . Meno frequentemente si osservano le vulvovaginiti “specifiche o infettive” dovute invece all'ingresso nell'habitat vulvovaginale di un germe di per sé patogeno, favorito anche dall'abbassamento per vari motivi delle difese locali o immunologiche generali. Le infezioni vulvoaginali pediatriche sono causate generalmente da Escherichia Coli, Streptococco pyogenes , streptococco aureus, streptococco pneumoniae, staphylococcus aureus, shigelle ecc.... In ogni caso , sia nelle vulvovaginiti “aspecifiche” sia in quelle infettive , i fattori irritanti sono spesso in causa e vanno presi in seria considerazione per impostare le cure più idonee nella vulvovaginiti che si manifestano con i seguenti sintomi: leucorrea, arrossamento delle piccole labbra e del meato uretrale, dolore della area vulvovaginale, prurito, difficoltà ad urinare talora associata a bruciori della minzione. Esistono fattori predisponenti : tra questi , da una parte esiste una condotta igienica locale carente ed inadeguata ( ad esempio l'utilizzo troppo prolungato di pannolini, in quanto alcune mamme ritengono che i pannolini ad alta assorbenza debbano e possano essere sostituiti ad intervalli più ampi). Ma ,all'opposto anche una condotta igienica “eccessiva” va evitata: infatti lavaggi troppo frequenti e prolungati, con detergenti forti o profumati , o con bagnoschiuma o shampoo, possono causare una riduzione delle difese naturali o addirittura stati irritativi della cute e delle mucose genitali femminili.

Alle mamme si consiglia pertanto di porre particolare attenzione alle abitudini dei piccoli pazienti: ad esempio il sedersi a terra senza adeguati protezioni è fattore favorente le vulvovaginiti, cambio poco frequente del pannolino per cui il pannolino registra presenza di urina e feci a contatto della cute e delle mucose, utilità inoltre del controllo delle modalità di igiene personale adottate dalle bambine più grandi che effettuano manovre autonome di igiene intima dopo una evacuazione fecale e minzionale ( la persistenza di materiale fecale in sede perineale e vulvare è certamente stimolo irritativo ma pure causa di infezioni vulvari, vaginali e vescicali .
In età pediatrica la cistite ( da escherichia Coli o da altri germi ) si manifesta talora con bruciori durante la minzione per cui il piccolo paziente è a volte terrorizzato di questa evenienza e piange prima ancora di iniziare la minzione. Altre volte i sintomi minzionali (bruciore e aumento frequentissimo del numero delle minzioni) sono accompagnati da febbre che esplode improvvisamente , molto alta , e accompagnata da brividi.
Generalmente il quadro clinico viene ben controllato dalla terapia tempestivamente instaurata da parte del Medico Pediatra , ma ricordo come anche in tali casi, sia pure isolati, sia consigliabile un accertamento diagnostico per escludere che la “cistite” sia stata favorita dalla presenza di una patologia malformativa a carico delle vie urinarie, come il reflusso di urina dalla vescica verso il rene , o il restringimento di un tratto di uretere ( si parla di reflusso vescico-renale, stenosi del giunto pieloureterale con idronefrosi , di megauretere ecc.., ) Sono patologie discretamente frequenti e che vanno sospettate soprattutto se le infezioni urinarie (da Escherichie Coli, ma pure da Proteus , Klebsiella, enterococchi, pseudomonas, shigella ,ecc) sono frequenti e recidivanti nonostante la cura antibiotica mirata, ricordando che la terapia chirurgica correttiva della malformazione consente guarigioni totali e permanenti nella totalità dei casi, evitando danni al rene. Generalmente una precisa ecografia dell'apparato urinario può essere sufficiente per porre la diagnosi esatta, mentre altre volte è necessario ricorrere a scintigrafie o cistografie che verranno consigliate dall specialista Chirurgo Pediatra o Urologo-pediatra.

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