Prof. Alberto Roggia

Fumo di sigaretta è una sicura causa di molti tumori maligni soprattutto alla Vescica , ma pure ai Reni ed Uretere .

E' ben documentato come il fumo sia la causa di tumori maligni al rene, uretere e  soprattutto alla vescica,  ma possa pure favorire gravi malattie a tutto l'organismo umano .
Nel 90 % dei casi di tumore vescicale  sono colpiti pazienti fumatori  o ex fumatori.
 Fumo come pericolosissimo big Killer :  smettere di fumare è un atto salvavita !

Il fumo di tabacco contene una miscela di vari composti che  vengono ad inondare l'apparato respiratorio dove sono trattenuti, ma una parte entra pure nel sangue  e nell'apparato digerente.  La elevata temperatura di combustione della cellulosa e della nicotina favorisce la formazione di idrocarburi aromatici policiclici per i quali è stato  dimostrata una azione sicuramente cancerogena . Numerosi studi segnalano come la azione nociva del fumo sia proporzionale sia al numero di sigarette consumate nelle 24 ore sia all'arco di tempo in cui si è fatto uso di fumo di tabacco.
In ambito urologico si osserva come il tumore maligno a carico della vescica compaia in pazienti  di entrambi i sessi  che nel  90 % dei casi avevano fatto uso per più di 10  anni di sigarette,  benchè sia possibile la partecipazione in alcuni casi di altri fattori nocivi . E' certo che  c'è la predisposizione alla insorgenza di tumore , legata alla familiarità  : così un paziente,  in caso  di tumore vescicale in un genitore,   ha certamente  una maggior possibilità di incorrere in un tumore vescicale,    ma  tale rischio è  nettamente più elevato se entrambi i suoi genitori avevano sofferto di  tumore vescicale e lui stesso fosse fumatore di tabacco.
Il tumore della vescica è quanto mai subdolo nella sua sintomatologia di insorgenza .  Talora il paziente osserva , con allarmismo e preoccupazione, una improvvisa minzione con sangue visibile (si parla di ematuria) , magari  accompagnata  da coaguli :  generalmente  questa minzione “ematica “ può avvenire senza alcun dolore , mentre altre volte è  associata a sensazione di bruciore .  Rarissima la febbre, che , se presente,  fa  ipotizzare una causa infettiva/ infiammatoria a carico della  vescica o della prostata come cistite  o prostatite acuta.
Non è raro che quella minzione con sangue sia del tutto isolata e l' unica nella giornata , per cui subito il paziente , ora ben attento, osserva una minzione successiva  normalissima e chiara , la qual cosa  tranquillizza il paziente stesso che quasi  si  dimentica di tale episodio,  salvo rivederne la comparsa dopo qualche settimana o anche  mesi : purtroppo tale atteggiamento può portare ad una diagnosi tardiva che , in caso di tumore maligno,  è evidente che debba assolutamente essere evitata.
Altre volte invece la minzione è sempre chiara , ma si manifesta con  sintomatologia “cistitica” quanto mai fastidiosa ed ingravescente nel tempo , cioè bruciore nell'atto di  minzione e soprattutto una eccessiva frequenza delle minzioni nella  giornata  : si pensa subito ad una classica cistite in cui però  le urinoculture sono quasi sempre  negative, e che non risponde alla terapia antibiotica :  in tali casi , perdurando questi disturbi cistitici,  occorre un accurato  approfondimento diagnostico  mediante la ricerca nelle urine di eventuali cellule neoplastiche o displastiche atipiche sospette.
Il percorso diagnostico comprende la ecografia di rene e vescica , in condizioni di distensione della parete vescicale e cioè con vescica “piena” di urina :  il più delle volte si osserva , in caso di tumore , la presenza  sulla parete  interna della vescica di  una “protuberanza” (comunemente nota come “polipo” ) di varie dimensione  da 2-3 mm a più di 1-3 centimetri,  che sporge nell'interno della vescica stessa.  Indispensabile in tali casi la chirurgia mini-invasiva , attraverso le vie naturali uretrali, che consenta di asportare completamente del “polipo”   al fine di effettuare la valutazione istologica  utilissima per  le cure successive che saranno impostate  in base sia al grado di malignità del tumore e sia pure alla sua infiltrazione nella parete vescicale .
Il fumo di sigaretta  può favorire tumori maligni dell' uretere e rene localizzati all' interno delle loro cavità escretrici :   in tali casi la sintomatologia di esordio può essere rappresentata da una o più minzioni con sangue,  magari associate a coaguli , e frequentemente un senso di fastidio o dolore sordo alla regione del rene in sede lombare , oppure anche una colica renale:  la ecografia , la ricerca cellule neoplastiche e successiva TC con mezzo di contrasto consentono la rapida diagnosi.
Tutte le Società Scientifiche Internazionali concordano nel segnalare  come il fumo di tabacco comporti possibili danni,  pure gravissimi,  anche ad altri organi e apparati :  ricordo la broncopatia cronica ostruttiva con grave difficoltà respiratorie non facilmente controllabile dai vari farmaci , molte  patologie cardio -vascolari dall'arteriosclerosi alle coronaropatie , all' infarto miocardico, all'ictus cerebrale,   il tumore polmonare ( che ad oggi è ancora una patologia maligna molto frequente , osservando un netto incremento nell'ultimo decennio nel sesso femminile ! )   oltre  che più rapida insorgenza di perdita di memoria, diminuzione della capacità di concentrazione, alterazioni cognitive, e gravi patologie cerebrali e forse anche la demenza senile del morbo di Alzeimer.

La Associazione Italiana Registri Tumori AIRTUM segnala che attualmente si osservano ben 40.000 nuovi casi all'anno di tumore al polmone di cui 27000 nell'uomo e 13000  nella donna, mentre 23000 sono i nuovi casi di tumore maligno  alla vescica di cui 21000 nel sesso maschile e 5200 nel sesso femminile:   è certamente preoccupante constatare  l'incremento costante di diagnosi  di nuovi casi sia di tumore polmonare e sia pure di vescicale che si è realizzato in questi ultimi 10 anni nel sesso femminile !
Da questi dati emerge chiaramente come sia inquietante la constatazione che però si continui a fumare nonostante tutte le campagne di prevenzione e sensibilizzazione alla popolazione , quando il tumore al polmone rappresenti ancora oggi la prima causa di morte oncologica  , con ben 34.000 persone che muoiono di cancro al pomone ogni anno in Italia !

Rinunciare alle sigarette allunga certamente  la vita  e migliora la  sua qualità:  è stato calcolato come la cessazione dopo 5 anni dal fumo  fa sì che  la probabilità di morte per tumore polmonare o infarto diminuisca  del 50 % rispetto a chi continua a fumare ,  e che dopo 20 anni di astensione la possibilità di insorgenza di queste gravi malattie diventi eguale a quella dei non fumatori.
“... Non riesco a smettere , ho già provato ma sto male se non fumo … “  affermazione ascoltata moltissime  volte.     E' certamente una decisione impegnativa lo smettere di fumare ,  ma il soggetto deve considerare che è un atto salvavita , e ben ricordare che  il fumo è certamente un pericolosissimo  big Killer che impugna e punta una pistola o imbraccia un fucile ... ma il cui grilletto è fortunatamente comandato dal fumatore stesso !
D'altra parte se davanti ad un infarto o alla diagnosi di tumore polmonare o di tumore alla vescica il paziente decide e riesce ad  abbandonare  immediatamente e definitivamente la sigaretta senza troppi disagi ,  perchè allora non trova la volontà e la forza di smettere subito da oggi stesso,  visto che è ancora in tempo ?