Varie sono le cause che determinano deficit sessuali ( come il lettore troverà descritto dettagliatamente in altro articolo di questo sito) che si presentano con scarsa rigidità del pene già immediatamente a seguito di stimolo o desiderio sessuale , oppure anche si manifestano con difficoltoso mantenimento della rigidità del pene , rigidità che che all'inizio appare come normale ma che ben presto si riduce progressivamente non consentendo un rapporto sessuale valido.
Possiamo schematicamente indicare due situazioni cliniche completamente diverse (indicate come A e B, vedi avanti) che si presentano entrambe come “ Disturbi sessuali o deficit erettili “ : in un caso clinico c'è la alterazione della vascolarizzazione del pene , ma tale deficit arterioso “ non è però la prima causa” (= fattore secondario ) di insorgenza della disfunzione sessuale , mentre in un altro caso clinico la prima causa ( = fattore primario) è proprio un mancanza di corretta vascolarizzazione del pene ,e ciò comporta che le terapie debbano essere impostate diversamente nei due casi indicati:
A) Quando la scarsa vascolarizzazione arteriosa “ NON è la prima causa” determinante o scatenante il deficit sessuale.
Quindi è un fattore cosiddetto “secondario”
Talvolta tale disturbo è dovuto ad una patologia della tunica di rivestimento (chiamata albuginea) dei due corpi cavernosi del pene , per cui la stessa tunica ( che in pratica è come una guaina che fa da copertura al tessuto cavernoso) è colpita da processi “ infiammatori “ (probabilmente determinati da una patologia autoimmune ma forse anche per ripetuti microtraumi ) che danneggiano le microlamelle che costituiscono tale albuginea causando la insorgenza di aree singole o multiple di FIBROSI che a loro volta determinano una scarsa elasticità, e pertanto estensibilità ed espansione dei corpi cavernosi e quindi del pene.
La fibrosi compare molto spesso anche in pazienti in età giovanile-media, dai 20 ai 40 anni.
In tali evenienze le varie cure, dopo precisa diagnosi della patologia, devono mirare anzitutto a bloccare la infiammazione (che tante volte non provoca di per sé alcun al paziente quando è al suo all'inizio ) cioè “ spegnare o disattivare” la infiammazione che in caso contrario continua la sua evoluzione con sensibili danni alla erezione del pene ( il paziente è invitato a leggere molti articoli in questo sito inerenti le cause di insorgenza della fibrosi, come giungere a corretta diagnosi, e quali sono le terapie).
E' certo che nella fibrosi si instaura molto frequentemente anche una alterazione della vascolarizzazione arteriosa, e talora venosa, ma tale deficit vascolare è un “ fattore secondario” del deficit sessuale in quanto la “ prima ed importante causa” della insufficienza sessuale è la fibrosi e non la alterazione vascolare. Ecco perchè occorre anzitutto “curare” la infiammazione al fine di bloccare la sua evoluzione e cercare pure di ridurre le dimensioni delle aree fibrotiche e migliorarne la elasticità misurata secondo la scala Kpa.
Stessa cosa avviene nella Induratio Penis Plastica che richiede cure anzitutto per disattivare la infiammazione, migliorare la elasticità e se possibile ridurre le dimensioni delle tipiche “ placche”. Pertanto è bene ricordare in sintesi che nella fibrosi e nella Induratio penis Plastica la alterazione della vascolarizzazione non è la causa “prima”, cioè il “fattore primario” , della insorgenza della malattia , ma “fattore secondario” , sempre peraltro di rilevante importanza, che accompagna la insorgenza ed evoluzione delle placche e tutta la sintomatologia clinica segnalata dal paziente.
B ) Quando la scarsa vascolarizzazione arteriosa “ è la prima causa “ determinante o scatenante il deficit sessuale. Quindi è un fattore cosiddetto “primario”.
La vascolarizzazione cioè la irrorazione arteriosa del pene avviene attraverso l'arteria dorsale , l'arteria bulbo-uretrale e soprattutto le arterie cavernose che decorrono al centro di ogni corpo cavernoso e che danno origine alle cosiddette arterie elicoidali che forniscono sangue ai sinusoidi del tessuto erettile.
Nella erezione si determina la dilatazione delle arterie cavernose ed elicoidali a cui fa seguito un aumento del flusso di sangue negli spazi lacunari con rilasciamento della muscolatura liscia cavernosa . Tale dilatazione degli spazi lacunari verso e contro la albuginea o tunica dei rivestimento dei corpi cavernosi riduce sempre più il deflusso venoso determinando una valida erezione che perdura fino alla eiaculazione , se il meccanismo venoso-occlusivo è valido ed efficiente.
Esistono varie cause di disfunzione erettile esclusivamente o prettamente VASCOLARI ARTERIOSE per scarso afflusso di sangue al pene, e qui indicate:
La valutazione di alterazione della vascolarizzazione arteriosa , e pure di quella venosa, è accertabile con esami di grande accuratezza diagnostica rappresentati dallo eco-color doppler penieno dinamico (che necessita di farmaco- induzione della erezione mediante una iniezione nel corpo cavernoso di vari farmaci come prostaglandine o altre molecole) , oppure dal Penogramma radioisotopico che ha il vantaggio di essere non invasivo , senza alcun dolore e ben tollerato in quanto non richiede alcuna iniezione nel corpo cavernoso del pene.
Ma prima di impostare la strategia di cure è bene effettuare anche esami che escludano la concomitante presenza di alterazione della elasticità della albuginea , come nella Fibrosi o nella Induratio Penis Plastica, perchè ben diversa sarebbe la impostazione delle cure e la loro sequenza temporale.
Se la alterazione della vascolarizzazione è la “ causa prima ed unica “ (= causa primaria) della disfunzione erettile lo Specialista prescriverà e consiglierà , specificatamente per ogni singolo caso clinico, le cure più idonee, che schematicamente possono essere le seguenti: Onde Urto a bassa intensità, vasodilatori periferici, vasoprotettori e migliorativi del microcircolo , farmaci vasoattivi , ecc..
La azione delle onde urto a bassa intensità e lineari consente di favorire e migliorare la vascolarizzazione dei corpi cavernosi del pene che è certamente importante nel processo di erezione. Da vari studi emerge che tali onde urto sono in grado, in alcuni casi, di esercitare anche una azione che stimola e favorisce , nel corpo cavernoso, il processo di “ neo-angiogenesi “ , cioè in pratica una attività che stimola e favorisce la creazione di nuovi vasi sanguigni.
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Per le disfunzioni erettili sessuali da causa invece VASCOLARE VENOSA si consiglia la lettura di apposito articolo che riguarda la “ FUGA VENOSA “
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Il lettore potrà approfondire tutti gli argomenti andrologici, deficit sessuali maschili e disfunzioni erettili maschili navigando in: www.andrologiadisfunzionierettili.it |