Prof. Alberto Roggia

Disfunzioni sessuali nel diabete

Frequenti deficit erettili , diminuzione della libido e disturbi della eiaculazione : utilità di una accurata diagnosi precoce per poter instaurare le cure più efficaci.

La malattia diabetica si accompagna frequentemente a disfunzione sessuale che è soprattutto eretti le e diminuzione del desiderio sessuale , ma talora comporta anche disturbi della eiaculazione. Il deficit della erezione è presente nel 35-50 % dei pazienti diabetici, e tale incidenza aumenta considerevolmente fino all'80 % nei pazienti diabetici che hanno pure una ipertensione arteriosa.
Attualmente la stretta collaborazione che sussiste tra Diabetologo e Andrologo consente di instaurare tempestivamente accertamenti quanto mai utili anche a fini di corretta attività preventiva con minimizzazione della vasculopatia microcircolatoria , con ciò incrementando le possibilità terapeutiche.
La causa prima della insorgenza precoce di tali disfunzione risiede nella micro-angiopatia che comporta alterazioni della parete di piccoli vasi sanguigni e quindi del tono vascolare e della vaso-motilità in un processo fisiopatologico molto complesso da spiegare nei dettagli in questo articolo.
La insufficienza della erezione è dovuta nel 68 % dei casi a fattori vascolari in ambito di micro o anche macro- angiopatia , ma pure a fattori neurologici nel 15-27 % , e psicologici nel 5-10 %.
La libido o desiderio sessuale cala molto precocemente : infatti diminuisce sensibilmente nel 8 % già all'inizio della malattia diabetica e quindi qualora il paziente non ha disturbi sessuali, ma sale al 28-30 % qualora sussistano deficit erettili.
La impotenza o comunque il calo sensibile della erezione che rende molto difficoltoso il rapporto sessuale può essere inizialmente solo temporanea , ma poi diventa periodica o quindi permanente.
Inquadramento diagnostico : è quanto mai importante , anzi essenziale, per poter programmare la corretta strategia di cura . In tal senso lo specialista urologo-andrologo penderà in considerazione , nel paziente affetto da diabete, la anamnesi cioè tutti i fattori che possono interferire negativamente sulla erezione, dai farmaci usati ad esempio per la ipertensione arteriosa, ai farmaci tranquillanti e sedativi, ai farmaci per contrastare la dislipidemia rappresentata da alti valori di colesterolo e trigliceridi., ecc..non trascurando di considerare la età del paziente e le sue condizioni generali e ascoltando le motivazioni e la volontà del paziente che desidera risolvere il proprio problema sessuale.
L'esame clinico andrologico richiede la valutazione obbiettiva accurata del pene, dei corpi cavernosi , del testicoli, e spesso anche della prostata e delle vescicole seminali. In tale visita non viene dimenticato il prepuzio che talvolta è pure uno dei primi segni di diabete in quanto va incontro a processi infiammatori che diventano cronici e che comportano la comparsa di una fimosi in quanto il prepuzio non si retrae completamente sul glande come di norma : anzi durante la erezione si formano piccoli lesioni che rendono doloroso il rapporto sessuale e che peggiorano la fimosi.
Come esami ,oltre ovviamente quelli indicati dallo specialista diabetologo, si preferisce oggi effettuare , come esami di “primo livello” , gli accertamenti di diagnostica per immagine “non invasivi” e pertanto senza alcun dolore e che hanno pure il vantaggio che possono essere ripetuti anche a breve distanza di tempo, senza problemi: ecografia ed ecocolordoppler “basale” del pene ,associata ad elastosonografia 2D-SWE dei corpi cavernosi e del setto intercavernoso per valutare in termini di KPa la visco.-elasticità e ciò ha una rilevante importanza per programmare le cure più idonee e per monitorizzare la risposta alle cure in atto.
Se sussiste la necessità di valutare accuratamente anche la vascolarizzazione dei corpi cavernosi si ricorre al penogramma radioisotopico, anch'esso effettuabile con metodica non invasiva che consente di avere un quadro del flusso arterioso e del deflusso venoso, che sono spesse volte alterati precocemente nel diabete. Se gli accertamenti di primo livello sopra indicati non sono sufficienti per la diagnosi circostanziata, lo specialista urologo-andrologo potrà consigliare anche indagini di “secondo livello” rappresentati dai test di farmacoerezione con prostaglandine o papaverina, ecocolordoppler dinamici con iniezioni endocavernose di farmaci vasoattivi, cavernosometrie , cavernosografie , ecc..
La eiaculazione cosiddetta retrograda è un disturbo sessuale piuttosto frequente nei diabetici. In condizioni normali la propulsione del liquido seminale che si è raccolto nell'uretra posteriore avviene verso l'esterno attraverso la uretra anteriore in concomitanza alla contrazione del muscolo bulbocavernoso e contrazione simultanea dello sfintere vescicale interno . Invece nel diabete si può avere una inadeguata contrazione dello sfintere per cui l'orgasmo avviene senza emissione all'esterno di sperma perchè viene spinto in vescica e quindi sarà eliminato con la minzione.
Nel 15-25 % dei casi di diabete si registra la presenza della Induratio Penis Plastica o malattia di La Peyronie che comporta importanti deficit della erezione fino a sfociare nella impotenza totale mentre altre volte si manifesta con una deviazione o incurvamento del pene durante la erezione che ostacola nettamente la possibile penetrazione. La induratio penis plastica non è certamente causata dal diabete , ma la condizione diabetica con le sue problematiche micro-angiopatiche e neuropatiche
interferisce negativamente sul percorso terapeutico instaurato per tale patologia dei corpi cavernosi.
In ultimo non vanno dimenticati i vari processi infiammatori che possono essere favoriti dal diabete: dalla balanite o infiammazione isolata del glande , alla balanopostite con infimmazione di glande e prepuzio associata, la candidosi , la follicolite batterica ,la foruncolosi , la infezione dei corpi cavernosi e la grave gangrena di Fournier .