Prof. Alberto Roggia

Vantaggi della chirurgia con telescopi e microscopi operatori nel tumore prostatico: intervistato il prof. Alberto Roggia a "Medicina-33" di Raidue

PRECISAZIONE: Quanto segue concerne intervista televisiva da parte di RAI DUE- “MEDICINA  33”  di alcuni anni fa,  per cui è evidente come la  rapidissima evoluzione delle tecnologie più avanzate registrata in questi ultimi anni,  abbia consentito la introduzione della videolaparoscopica Robotica (che oggi è la tecnica di prima scelta  nella terapia chirurgica del tumore prostatico )  in una chirurgia mini-invasiva che permette in massima precisione la conservazione  del collo vescicale e del “continuum vescico- uretrale prostatico ” (indicato appunto nell' articolo citato ) e dei nervi deputati alla erezione , in cui le lenti telescopiche o il microscopio frontale sono oggi sostituite totalmente e brillantemente dalla visione in 3D nella chirurgia mini-invasiva con ROBOT .


Il Dott. Luciano Onder, Direttore della Rubrica televisiva
Medicina-33 di RAIDUE, ha, il 28/12/09, trasmesso i tempi più salienti di un intervento chirurgico per tumore alla prostata effettuato dal Prof. Roggia, con utilizzo di sofisticati sistemi di ingrandimento e amplificazione di immagini, che consentono all’Urologo di effettuare la dissezione (cioè il distacco e rimozione della prostata affetta da tumore) con estrema precisione, pressoché microchirurgica e la meno traumatica possibile, per non danneggiare le strutture anatomiche molto delicate e tanto importanti, che stanno alla base della continenza urinaria e dell’attività sessuale.
Il microscopio e il telescopio chirurgico per la rimozione radicale e completa del tumore prostatico non è più un sogno ma una tecnica innovativa, di recente introduzione con strumentazioni di avanguardia e di ultimissima generazione, nei Centri Ospedalieri e Universitari di alta specializzazione e qualificazione.

La Direzione della Rubrica Medicina-33 di RAIDUE, diretta dal Dott. Luciano Onder, ha voluto accendere appositamente I suoi riflettori sulla nuova frontiera della moderna chirurgia del tumore prostatico, registrando e trasmettendo a dicembre 2009 un intervento chirurgico effettuato dal Prof. Alberto Roggia, segnalando i vantaggi di questa nuova strategia operatoria.
L’occhio umano non è in grado di ingrandire né di zoomare le immagini, per cui è evidente quanto sia utile all’urologo poter avere una visione ingrandita, ma pure nitidissima e limpida delle più piccole, e quanto mai nobili, strutture anatomiche su cui deve intervenire chirurgicamente, come piccoli vasi arteriosi, nervi e fascetti muscolari, che sono alla base della continenza delle urine e della attività erettile sessuale del paziente. E ciò si rileva estremamente utile nella chirurgia radicale-completa della prostata colpita da uno o più focolai tumorali maligni. Una visione ingrandita e amplificata consente, di pari passo, la possibilità di realizzare una chirurgica molto precisa e delicata, microchirurgica e pressoché atraumatica, rispettosa al massimo grado delle strutture anatomiche più “nobili”, cioè importanti per la continenza urinaria e l’attività sessuale. La prostatectomia radicale è chirurgia molto delicata, anzitutto demolitiva perchè asporta la prostata, ma è pure ricostruttiva perché ripristina la continuità tra vescica e uretra. L’utilizzo di telescopio chirurgico o di microscopio frontale autofocus consente all’Urologo l’uso di strumentazione chirurgica molto delicata, precisa e fine, nota anche come strumentazione “da gioielliere”, e ciò permette il massimo rispetto di tutte le importantissime strutture muscolari sfinteriali esistenti tra vescica e prostata da un lato, e prostata e uretra dall’altro, che sono strutture anatomiche “nobilissime”, perché determinano la continenza delle urine. Da segnalare però al lettore che, per quanto concerne la guarigione del paziente dal tumore, tutte le tecniche operatorie sono efficaci allo stesso modo: cioè chirurgia classica-tradizionale con incisione con bisturi sull’addome, chirurgia perineale, chirurgia mini-invasiva laparoscopicarobotica asportano tutto il tumore in modo radicale e completo, permettendo gli stessi risultati oncologici di guarigione, per cui non c’è una supremazia di una tecnica sulle altre. Inoltre alcuni effetti collaterali dell’intervento come l’incontinenza urinaria ed il deficit sessuale sono inconvenienti sempre possibili con tutte le tecniche operatorie sopracitate.
Una netta riduzione della frequenza di questi effetti collaterali si è registrata da quando sono state introdotte le tecniche che prevedono la possibilità di un ingrandimento ottimale delle immagini del campo operatorio, che consente di realizzare un intervento di massima precisione: ciò oggidì si realizza sia nella chirurgia robotica sia nella tecnica classica coadiuvata da sofisticati e moderni telescopi e microscopi operatori, che consente l’uso di strumenti icrochirurgici, come i telespettatori hanno potuto constatare nella rubrica Medicina-33 di RAIDUE, che il 28 dicembre 2009 ha trasmesso intervento chirurgico con uso di microscopio effettuato dal Prof. Roggia.

Con questa chirurgia mediante microscopi/telescopi si riesce oggidì a ridurre al minimo la possibilità di incontinenza urinaria, e si riduce pure il rischio di impotenza, anche se nel deficit sessuale entrano in gioco moltissimi fattori favorenti eziopatogenetici, che possono bruscamente peggiorare l’attività sessuale dopo la chirurgia radicale per tumore prostatico:diabete, ipertensione arteriosa, fumo, alcol, fibrosi dei corpicavernosi, arteriosclerosi, aumento colesterolo-trigliceridi, etc.

Vedi articolo "Tumore alla prostata: nuova tecnica chirurgica per la conservazione dello sfintere interno effettuata mediante varianti e modifiche introdotte dal Prof Roggia" e vedi filmati RAI