Prof. Alberto Roggia

ONDE URTO A BASSA INTENSITA' nelle disfunzioni sessuali erettili : fibrosi , induratio penis plastica, ed alterazioni della vascolarizzazione del pene .

Bisogna anzitutto distinguere  vari tipi di onde urto ed il loro utilizzo:
le  onde urto  ad alta e media intensità , introdotte nell'uso clinico molti anni fa ,  vengono utilizzate con ottimi risultati nel trattamento dei calcoli renali ed in molte patologie “infiammatorie “ come ad esempio in ambito  ortopedico , ecc...ma tali onde urto non sono indicate nelle patologie andrologiche con disfunzioni erettili.
In campo andrologico occorre distinguere due situazioni cliniche ben diverse  (indicate come A) e come  B)  in questo articolo)   per le loro cause  di insorgenza  e che di conseguenza richiedono lo utilizzo delle onde urto  in precisi , ed altrettanto diversi  momenti di cure :

 

A) ONDE URTO nella cura della Fibrosi e della Induratio Penis Plastica:

Le  onde urto a bassa intensità e lineari  , indicate dalla sigla o acronimo  LSWT   o LISW  ( Low Intensity Shock Wave) trovano idonea ed elettiva indicazione in alcuni casi di Fibrosi ,che è patologia che determina la  perdita della normale elasticità della tunica o guaina di rivestimento  (chiamata albuginea)  dei corpi cavernosi e del setto intercavernoso e  talora anche del tessuto endo-cavernoso stesso del pene , ed anche nella  patologia nota come  Induratio Penis Plastica o malattia di La Peyronie. 
Ma la cura con onde urto è consigliabili SOLO dopo aver effettuato terapie mirino a   “ bloccare  o spegnare “ la malattia ,  per le precise motivazioni più aventi indicate in questo articolo.

La  azione delle onde urto a bassa intensità e lineari consente di favorire e migliorare la vascolarizzazione dei corpi cavernosi del pene che è  certamente importante nel processo di erezione.  Da vari studi emerge che tali onde urto sono in grado, in alcuni casi, di esercitare  anche  una  azione che stimola e favorisce , nel corpo cavernoso,  il processo di   “ neo-angiogenesi “  ,  cioè in pratica una attività che stimola e favorisce  la creazione di nuovi vasi sanguigni.

Occorre però  specificare , come il lettore potrà già  ben immaginare , che tali terapie fisiche siano di utilità  solamente qualora sussista un reale deficit di vascolarizzazione cioè di irrorazione del pene che avviene attraverso  l'arteria dorsale , l'arteria  bulbo-uretrale e soprattutto  le arterie cavernose (decorrono al centro di ogni corpo cavernoso )  che danno origine alle cosiddette arterie elicoidali che forniscono sangue ai sinusoidi del tessuto erettile.
Pertanto si consigliano le onde urto qualora esami diagnostici ben accurati accertino la   presenza di un deficit o riduzione della vascolarizzazione arteriosa  :  sappiamo comunque  come in molti casi di deficit di erezione la “prima causa determinante “ del disturbo sessuale non sia la scarsa vascolarizzazione dei corpi cavernosi ma ben altri fattori organici (come ad esempio si realizza nella  patologia della tunica o albuginea dei corpi cavernosi nota come  Fibrosi e nella  Induratio penis plastica ) , oppure  fattori e cause psicogene,  endocrine,  neurogene,  iatrogene,  ecc...ecc...) .
Tale disturbo della vascolarizzazione arteriosa , e talora pure venosa,  è accertabile con esami di grande accuratezza diagnostica rappresentati dallo eco-color doppler penieno” dinamico” (che necessita di farmaco- induzione della erezione mediante una iniezione nel corpo cavernoso di vari farmaci come prostaglandine o altre molecole)  , oppure  dal ” Penogramma radioisotopico “ che è esame non invasivo , senza alcun dolore  e ben tollerato in quanto  non richiede alcuna  iniezione nel corpo cavernoso del pene.

Solo in base agli esiti dei sopracitati  accertamenti e quindi se è emerso un chiaro deficit vascolare  lo Specialista Andrologo o Urologo-Andrologo  potrà in modo circostanziato consigliare e prescrivere la  cura con onde urto a bassa intensità,   perchè in caso contrario questo ciclo di trattamento non porterebbe ad alcun risultato soddisfacente .
Occorre anche tener ben presente che in molte patologie andrologiche erettili  la migliore strategia terapeutica  consiglia attualmente  l'utilizzo di  cure  “MULTIMODALI” , intendendo con ciò il concetto che non basta una sola cura ma occorre utilizzare,  in modo razionale e personalizzato , molte cure o farmaci , tra loro variamente associati e combinati , che agiscano “sinergicamente”  al fine di conseguire il miglior risultato terapeutico.
Oltre a ciò sappiamo come le cure di queste patologie ( Fibrosi e Induratio Penis Plastica) devono mirare a colpire  vari  e ben  precisi  “bersagli” od “obbiettivi” in base alla patologia andrologica accertata ed al suo stadio clinico   (  “bersagli “ che  sono ben illustrati e spiegati  in vari articoli  in questo stesso sito e di cui si consiglia la lettura:   vedi consigli di lettura a fondo pagina di questo articolo, con particolare riferimento all'articolo inerente “ tutte le terapie ed i loro risultati”)   e che possiamo qui schematizzare in modo sintetico:

  1. bloccare  anzitutto ,  cioè  “ disattivare  o  spegnere” ,  come  primo ed indispensabile obbiettivo  terapeutico ,    la patologia che ha la caratteristica di essere  “ evolutiva “  sia pure caratterizzata da  periodi  di quiescenza alternati a possibili  rapide riattivazioni o riaccensioni .

 Se non venisse tempestivamente  “disattivata la infiammazione “  che causa la fibrosi ,  la patologia continuerebbe ad evolvere fino a diventare  una patologia  “cronica”  .
Pertanto è importantissimo poter  intervenire prima che la patologia diventi  “cronica” perchè in tal caso le cure avrebbero certamente una minor possibilità di essere efficaci  !

    1. ridurre la rigidità del tessuto patologico cioè migliorare la elasticità delle aree fibrotiche e delle placche , mirando pertanto a portare il valore di Kpa verso la normalità.
    2. regredire la patologia nel senso di ridurre le dimensioni della aree fibrotiche e delle placche sia nelle loro lunghezza (indicata  in termine scientifico come dimensione cranio-caudale) sia nella loro larghezza e spessore .
    3. migliorare la vascolarizzazione arteriosa e venosa :   in tali casi clinici la alterazione della vascolarizzazione   “ non è la causa prima e determinante “  del deficit di erezione , che invece è causato dalla  scarsa elasticità  (fibrosi ) dei corpi cavernosi.

 Così ad esempio nella patologia  indicata come FIBROSI dei corpi cavernosi , che è una patologia naturalmente “evolutiva”  cioè in “fase attiva “ ( a carico della tunica di rivestimento o albuginea , e setto intercavernoso)  e così pure nella INDURATIO PENIS PASTICA anch'essa  patologia  “evolutiva” cioè in fase inizialmente“attiva” ( infatti  si registra il peggioramento continuo e progressivo della viscoelasticità misurabile secondo i valori di Kpa, e  la formazione di aree fibrotiche oppure   di vere  placche che dalla fase iniziale “infiammatoria”  evolvono in aree in fase” florida “ e poi “avanzata” talora anche calcifica)      occorre  ANZITUTTO  utilizzare cure che mirino a  “ BLOCCARE  quindi “ DISATTIVARE  la patologia “ ,  cioè a  far sì che la  “malattia si spenga”   perchè altrimenti ,  in caso contrario,  continuerebbe ad evolversi diventando  “cronica”   sia pure alternando periodi di quiescenza a periodi di  nuova rapida ripresa e riattivazione della patologia,  per cui la terapia con  onde urto va riservata solamente in un tempo successivo,   cioè dopo che si è ottenuto con varie cure  anzitutto il “blocco della patologia “ ma pure sia la  regressione della patologia  (indicando come regressione la  diminuzione delle dimensioni delle aree fibrotiche misurate come millimetri in modo rigoroso e quanto mai preciso nei suoi parametri cranio-caudale cioè la lunghezza,  ma  pure la dimensione trasversale ed il suo   spessore)   e sia il  miglioramento della elasticità della tunica albuginea  (nel senso che il Kpa   diminuisca  da valori alti indicanti una rigidità eccessiva, che è  patologica,  verso  valori di normalità o vicini alla norma ).

In sintesi occorre sapere che le onde urto   non servono per  “bloccare e spegnere “ la patologia fibrotica che è  evolutiva  ,  e non  possono neppure ridurre parzialmente o totalmente   le dimensione delle aree fibrotiche insorte sulla albuginea dei corpi cavernosi o nel setto intercavernoso,  ed  anche non hanno la capacità di  ridurre e migliorare le  placche tipiche della Induratio Penis plastica .    Così pure la terapia con  onde urto  non  consente di ottenere il miglioramento della elasticità della albuginea o del setto compromesso dalla fibrosi , valutata secondo la scala Kpa in corso di elastosonografia 2D-SWE,  che richiede invece ben  specifiche terapie , come il lettore troverà in articoli appositi di questo sito. 
Tutto ciò perchè le Onde Urto a bassa intensità esercitano una azione terapeutica   positiva e molto utile in ambito esclusivamente  della circolazione sanguigna  e quindi della  vascolarizzazione dei corpi cavernosi.

In pratica le ONDE URTO  trovano  una innegabile utilità nella   cura della fibrosi e della  Penis Plastica , ma è bene che siano prescritte  del Medico  Specialista nell'ambito delle varie cure tra loro abbinate (si parla appunto di cure multimodali)  che verranno consigliate nel singolo e specifico caso clinico, essendo cure “personalizzate” cioè  “su misura  del singolo paziente”.  Si tratta infatti di patologie che facilmente diventano “croniche “  in quanto la diagnosi avviene il più delle volte troppo tardivamente rispetto al momento della reale insorgenza della patologia stessa , e di conseguenza sono necessarie varie terapie tra loro combinate  ed alternate tra loro , che verranno consigliate dallo Specialista in momenti temporali diversi  in base alla evoluzione della patologia valutata rigorosamente sia clinicamente con la visita andrologica sia con periodiche ecografie  associate ad  elastografia 2DSWE  :   ecco pertanto la motivazione per cui ad  un specifico paziente verranno indicate inizialmente  alcune determinate  cure  quale “ punto di partenza” del percorso terapeutico   , mentre per un altro paziente potrebbero essere indicate e  prescritte altre  diverse terapie.
A volte il   paziente  navigando in Internet e trovandosi pertanto di fronte ad un elenco di varie cure  giunge alla considerazione  che una specifica cura  appaia ai propri occhi con  caratteristiche tali per cui  “sembra la  migliore”  e quindi preferibile ad  altre ,   magari unicamente perchè quella cura sembrerebbe  la  meno invasiva o anche  la più moderna  o  addirittura terapia che sembra promettere prospettive di rapida e pure  totale guarigione .   E' evidente che il paziente seguendo esclusivamente  tale personale ricerca in internet, e non avendo certo la possibilità di scegliere correttamente in  modo scientifico e clinico,  se scegliesse di propria iniziativa le terapie da attuare  per il  suo caso clinico personale non potrà mai pensare di ottenere i migliori  risultati positivi terapeutici  ,  mentre è chiaro a tutti come solo il Medico Specialista saprà consigliare la strategia terapeutica “su misura cioè personalizzata “ per quel specifico individuo indicando i farmaci o trattamenti da utilizzare all'inizio  e quindi subito dopo la precisa diagnosi ,  ed invece i farmaci e trattamenti  da prendere in considerazione solo successivamente nell'ambito di cure “multimodali”, in cui le onde urto possono trovare certamente idonea collocazione,  ma al momento giusto nell'iter delle cure. 
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B) ONDE URTO NELLE ALTERAZIONI “PRIMARIE” DELLA VASCOLARIZZAZIONE DEL PENE : 

cioè quando la scarsa circolazione        arteriosa è “ la  causa prima e determinante “ del disturbo sessuale della erezione.

Esistono varie cause di disfunzione erettile esclusivamente o prettamente VASCOLARI , e soprattutto ARTERIOSE  per scarso  afflusso di sangue al pene,  e qui indicate schematicamente :

  • fumo di sigaretta
  • diabete mellito (sia insulino-dipendente  che  non-insulino dipendente )
  • iperlipidemia:  aumento colesterolo,  riduzione HDL (colesterolo noto come “buono”) , 
  • incremento trigliceridi
  • ipertensione arteriosa
  • ateriosclerosi generalizzata o anche solo distrettuale limitata al campo pelvico
  • arteriosclerosi
  • traumi vari ai genitali ed in  area pelvica
  • ecc...

La valutazione di alterazione   della vascolarizzazione arteriosa , e talora pure venosa,  è accertabile con esami di grande accuratezza diagnostica rappresentati dallo eco-color doppler penieno dinamico (che necessita di farmaco- induzione della erezione mediante una iniezione nel corpo cavernoso di vari farmaci come prostaglandine o altre molecole)  , oppure  dal Penogramma radioisotopico che è esame non invasivo , senza alcun dolore  e ben tollerato in quanto  non richiede alcuna  iniezione nel corpo cavernoso del pene.

Ma prima di impostare la strategia di cure è bene  effettuare anche esami che escludano la concomitante presenza di alterazione della elasticità della albuginea , come nella  Fibrosi o  nella Induratio Penis Plastica,  perchè ben diversa sarebbe la impostazione delle cure e la loro sequenza temporale.
Se la alterazione della vascolarizzazione è la “ causa prima ed unica “ della disfunzione erettile lo Specialista prescriverà e consiglierà ,  specificatamente per ogni singolo caso clinico, le cure più idonee, che  possono essere le seguenti:    Onde Urto a bassa intensità,   vasodilatori periferici,   vasoprotettori e migliorativi del microcircolo ,  farmaci vasoattivi ,  ecc..

La  azione delle onde urto a bassa intensità e lineari consente di favorire e migliorare la vascolarizzazione dei corpi cavernosi del pene che è  certamente importante nel processo di erezione.  Da vari studi emerge che tali onde urto sono in grado, in alcuni casi, di esercitare  anche  una  azione che stimola e favorisce , nel corpo cavernoso,  il processo di   “ neo-angiogenesi “  ,  cioè in pratica una attività che stimola e favorisce  la creazione di nuovi vasi sanguigni.

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